Il culto delle navi da carico, più comunemente conosciuto come “il cargo cult“; fa parte di un movimento sociale e religioso degli abitanti della Malanesia, un gruppo di isole del Pacifico meridionale a nord-ovest dell’Australia, di cui fanno parte la Papua Nuova Guinea, Nuova Caledonia, Isole Figi e Vanuatu. I culti delle navi e degli aerei da carico ebbero inizio dalla crescente tensione fra le popolazioni tribali remote, e gli eserciti impegnati nella guerra nel Pacifico.
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Le estati che non arrivarono mai
Agli inizi del primo secolo dell’età contemporanea (1800-1816), la terra era caratterizzata da una grande instabilità politica. Mentre l’Europa si stava riprendendo lentamente dalle guerre napoleoniche, che si erano concluse solo un anno prima, in America Latina la guerra d’indipendenza spagnola rese la maggior parte delle colonie indipendenti dalla Spagna. In Europa dopo anni di disperazione e distruzione la gente si aspettava tempi migliori, ma l’estate che arrivò fu piovosa e fredda, i raccolti non diedero frutti, la fame e le malattie furono le conseguenze.
Rambo rivive in Papua Nuova Guinea
La Papua Nuova Guinea, è la seconda isola più grande del mondo dopo la Groenlandia, è il regno della complessità, la cui estrema varietà ambientale si riflette nella frammentazione di popoli, di lingue, di costumi e di usanze come in nessun altro paese al mondo. E’ un caleidoscopio etnico, un mosaico linguistico e culturale: poco più di sette milioni di abitanti tra Papua Nuova Guinea e Irian Jaya nel loro insieme parlano quasi mille idiomi differenti, circa un quinto di tutti quelli parlati sul pianeta. Qui tra angoli di preistoria nascosti dal tempo e dalla natura, sopravvive ancora qualcosa dell’essere umano originario, colui che deve quotidianamente adoperarsi per risolvere i problemi relativi al cibo e alla sopravvivenza. Continua a leggere “Rambo rivive in Papua Nuova Guinea”
La visione dermica
La visione dermica o visione paroptica, è la presunta capacità di vedere con la pelle. Se fosse possibile accettarla come fatto reale, essa farebbe pensare che la pelle contenga dei fotorecettori o dei recettori sensibili ai differenziali elettrostatici. Alternativamente, non è escluso che la visione dermica sia un fenomeno paranormale. Uno degli esponenti più noti della visione dermica fin dagli anni 30; fu Kuda Bux, un attore di varietà pakistano che si è specializzato nel leggere, nell’andare in bicicletta e nel guidare l’automobile con gli occhi bendati.
La Dea della Beatitudine e il suo plutonio
Negli anni 60 l’Himalaya era ancora considerato lo Shangri-La dell’esplorazione, un luogo selvaggio e leggendario libero dalla celebrità che lo avrebbe caratterizzato grazie all’alpinismo della fine del XX secolo. La storia che sto per raccontare riguarda la 24 esima montagna più alta del mondo, il Nanda Devi (7.816m), che si trova in India nel Grande Himalaya nel settore settentrionale dell’ Uttar Pradesh nel dominio della regione del Kumaum, una delle zone con più alta densità di popolazione al mondo.
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Le inondazioni secche
“Nel 1179 molti astrologi Orientali, Cristiani, Giudei e Arabi predissero per il mese di settembre del 1186 una grande congiunzione planetaria che come conseguenza avrebbe avuto la distruzione della terra, per la violenza dei venti, delle acque e delle tempeste.
Furono sette anni di profonda sofferenza, si dice, nessuno dubitò della fine del mondo ma non accadde nulla! ”
Un’ analoga congiunzione planetaria si verificò a distanza di oltre 300 anni …”
Eventi terrestri interpretati come esperienze extraterrestri
Nel 1896 mentre Henry Ford costruiva la sua prima automobile e in Canada nella regione del Klondike iniziava la famosa corsa all’oro, gli Stati Uniti furono investiti da un’ondata di racconti di misteriose aeronavi che a detta di molti testimoni oculari solcavano il cielo sopra città e fattorie. Nel link sottostante un sottofondo musicale adatto per leggere questo post, tratto dalla colonna sonora di un classico del cinema di fantascienza “Ultimatum alla Terra“:
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Le ambigue rovine di Nan Madol
In una zona remota dell’oceano Pacifico si trova uno straordinario sito archeologico quasi sconosciuto. Il suo nome è Nan Madol e partendo dall’Europa o dall’America occorrono decine di ore di volo per raggiungerlo. Si trova in Micronesia, su un isola chiamata Pohnpei (Ponapé), situata a oltre 1600 km a est di Guam. L’isola e’ distante centinaia di chilometri dalle terre più vicine, ed e’circondata da un’insidiosa barriera corallina che la separa dal resto del mondo. Se non si conoscono bene queste acque è difficile raggiungerla incolumi.
L’antica religione indiana della nonviolenza
Circa un anno fa ho letto un bellissimo libro che si intitola” Nove vite”, che parla del vivo legame tra passato e presente in chiave religiosa nella società indiana. Da qui è nata la mia curiosità sullo Jainismo che è considerata una delle più antiche religioni del mondo. Lo jainismo è sorto dai medesimi ambienti eterodossi dell’India classica, nella piana del Gange del primo secolo avanti Cristo; ed è leggermente più antico del buddhismo ma molto simile. E’definito anche come il “pre-buddhismo”, pero’ di fatto è molto più esigente ed estremo. Il principio cardine dello Jainismo detto aparigraha; e nel credere che ogni legame provochi sofferenza; ciò comporta l’obbligatorietà del celibato o nubilato e della castità. Continua a leggere “L’antica religione indiana della nonviolenza”
Jesus Malverde il Santo dei Narcos
Nel nord-ovest del Messico, tra le montagne della Sierra Madre e l’oceano Pacifico, c’è lo stato di Sinaloa che è conosciuto come la “culla del narcotraffico”. La sua capitale dello stato, Culiacán, è la capitale della droga di tutto il paese. Una media di un paio di decessi per droga sono segnalati ogni giorno, e la violenza della droga tra polizia e bande di narcotrafficanti rivali è comune in città.
Il pianeta Borneo
Circa un anno fa mi sono recato nel Borneo Malese, un luogo unico nel suo genere in ambito naturalistico in cui l’ambiente naturale si presenta sotto vari e indefiniti aspetti, la sua bellezza sembra inesauribile come le sue risorse naturali. Inoltrarsi nella giungla è un’ esperienza unica e ineguagliabile in quanto si tratta di un territorio dove l’uomo è ancora in completa sintonia con la multiformità della natura, con il susseguirsi delle stagioni e degli anni.
Per la sua posizione geografica lontano da tutto e da tutti viene definito il “Mondo Perduto”
Le 150 miglia più dure al mondo
Questo territorio è tra i meno impenetrabili del pianeta ed estremamente pericoloso. E’ una fitta giungla dove non ci sono strade da percorrere; brulica di insetti, animali pericolosi e quasi tutti dovrebbero starci lontano solo per questi motivi. Se siete in cerca di avventura, dovete cercare altrove! Inoltre è frequentato da eserciti paramilitari, trafficanti di droga, migranti illegali, tribù indigene e tutti potrebbero essere avversi!.
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